Climate walks, la parola alle esperte (parte 2)
Alla Climate walk lungo le barene di Passo Campalto, insieme alle ricercatrici CNR-ISP, c'era anche Jane Da Mosto, da anni impegnata nella salvaguardia delle barene veneziane.
Jane, lavori da tanti anni alla protezione, promozione e ripristino delle barene. Quali obiettivi ha We are here Venice, la tua associazione? E come sono cambiati (se lo sono) nei decenni?
È importante precisare che non considero We are here Venice la “mia” associazione. Sono una delle co-fondatrici e come presidente e direttrice esecutiva ho decisamente molte responsabilità, ma c’è anche un team permanente supportato da numerosi professioniste/i e consigliere/i. We are here Venice appartiene a chi sostiene la sua missione, cioè che Venezia rimanga una città viva.
All’inizio, come associazione, abbiamo focalizzato l’attenzione sulla ricerca e comunicazione delle problematiche chiave per la città. Insieme a Eleonora Sovrani, direttrice artistica, abbiamo ideato campagne di comunicazione basate su una varietà di fonti di informazioni scientifici e oggettive, trasmesse a tutti tramite il canale delle affissioni pubbliche: turisti, residenti, lavoratori, studenti, e decisori politici.
Ora siamo più strutturati, iscritti come Ente del Terzo Settore al RUNTSe, grazie al finanziamento del progetto europeo WaterLANDS (GA101036484), stiamo lavorando attivamente sulla dimostrazione di soluzioni reali per il ripristino in termini ecologici e funzionali dell’ habitat vitale della laguna ovvero le barene.
Ci racconti brevemente il progetto WaterLANDS?
WaterLANDS è un progetto europeo finanziato dal programma Horizon 2020 nell’ambito del Green Deal, che si propone di ripristinare le zone umide europee e valorizzarne il ruolo ecologico, sociale, economico e culturale. La Laguna di Venezia è uno dei sei Action Sites del progetto, cioè una delle aree dove vengono attuati interventi concreti di restauro insieme alla ricerca, formazione e coinvolgimento delle comunità locali. Tutte le attività dimostrate nel corso dei cinque anni del progetto dovrebbero essere anche scalabili e potenzialmente durevoli nel medio-lungo termini.
Nello specifico, stiamo intervenendo su alcuni siti in laguna centrale per arrestare e invertire i processi erosivi e migliorare la resa dei “servizi ecosistemici” delle ricostruzioni morfologiche realizzate negli anni con il riutilizzo dei sedimenti dragati. WaterLANDS ha forti requisiti per assicurare la durabilità dell’approccio che comprende oltre al coinvolgimento istituzionale, la promozione di eventi educativi e partecipativi rivolti a scuole, cittadinanza e visitatori.
Sempre nell’ambito dell’iniziativa WaterLANDS, il progetto didattico “I Giganti della Laguna” sta per cominciare il quarto ciclo con le scuole medie del territorio. Abbiamo anche un artista in residenza, Claudio Beorchia, che sta portando attenzione ai Cippi della Laguna, considerando in modo originale cosa ci dicono dell’interfaccia dinamica della laguna come zona di transizione all’interno di una più vasta zona di transizione.
Quali sono i rischi principali che corre la nostra laguna?
Il rischio maggiore è che venga trascurato l’importanza di rivitalizzare e aumentare l’habitat delle barene. È determinante per la salute della laguna e la protezione di Venezia. Ci sono stati numerosi progetti pilota negli anni ed è ora di agire, mettendo tutta la conoscenza a sistema. Il potenziale delle attività associate alla rigenerazione della laguna in termini di funzionalità ecologica, sia nel creare valore per la città e suoi cittadini sia il valore di per sé alla società di una laguna più funzionante non deve essere trascurato.

La laguna ospita una biodiversità importante, è matrice della civiltà veneziana e produce risorse preziose - dalla pesca alla morfologia per attenuare le correnti all’infrastruttura per il porto. Con una molteplicità di diverse “funzioni”, il rischio è che gli usi umani della laguna siano sproporzionati e, di conseguenza, il delicato sistema sia compromesso. Ora, purtroppo, direi siamo vicini al punto di non ritorno ed è importante agire.
Cosa può fare il singolo cittadino/a per contribuire alla salvaguardia della laguna?
La salvaguardia della laguna richiede pianificazione lungimirante, politiche articolate, coordinamento istituzionale, ricerca ed esperienza. Il nostro lavoro viene fatto da un team di esperti multidisciplinare e internazionale, e l’obiettivo è costruire un modello di gestione sostenibile e replicabile altrove. Per il singolo cittadino, conoscere e comprendere l’importanza del ruolo della laguna è il primo passo per contribuire alla sua salvaguardia.
Colgo quest’occasione per invitare i lettori a sostenere We are here Venice attraverso anche pur minime donazioni o diventando parte attiva.




